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Descrizione

L’Albania è una terra in cui tutto rievoca la storia del passato, dai monumenti alle melodie e alle canzoni, dall’alto dei promontori, i resti delle antiche civiltà greche e romane, come il teatro di Butrinto, le rovine di Apollonia, la fortezza di Kruja, il centro storico di Durazzo dominano sulle città moderne, dove convivono tradizione e innovazione.
Abitata sin dalla preistoria, essa è sempre stata un crogiuolo di stirpi diverse ma il nucleo principale come risulta da studi recentemente compiuti, risale ai leggendari Pelasgi con le varianti trace, eubee ed illiriche, gli Illiri antico popolo indoeuropeo stanziatosi nelle terre prospicienti le coste dell’Adriatico fin dall’età del bronzo.
La storia dell’Albania è vaga e confusa, si sa con certezza che nel 395 d.C., in seguito alla morte di Teodosio, ed alla conseguente divisione in due dell’Impero Romano d’Oriente, conobbe la dominazione di Goti, Avari e Slavi, che portarono nel corso dei secoli a continue guerre e al saccheggio e distruzione di interi villaggi e città,furono soprattutto le invasioni barbariche che si susseguirono che percorsero tutto il territorio albanese in lungo e in largo causando un consistente insediamento ed il progressivo processo di slavizzazione,e secoli più tardi, questa popolazione apparve nella storia con un nuovo nome Albani come gruppo etnico con proprie caratteristiche di civiltà e lingua. Nei secoli X e XI si instaurarono i primi rapporti feudali, in seguito all’occupazione di vaste zone di terra da parte di istituzioni ecclesiali e di ricchi proprietari terrieri.

Sebbene al centro di un periodo storico molto turbolento,il sistema feudale era riuscito ad instaurarsi facendo si che sorgesse la nobiltà feudale albanese e nel 1190 costituì il primo stato feudale albanese con il nome di Principato d’Arberia, avente come capitale la cittadella di Kruja comprendente solo la metà dell’attuale Albania. Il principato d’Albania conobbe anni di fiorente sviluppo intorno al 1200 fino a quando nel territorio albanese non si riaffacciò l’Italia meridionale.
Nel 1274 Carlo d’Angiò proclamò a Napoli la costituzione del Regno d’Albania attribuendosi la corona e il titolo di re.
Contemporaneamente il nascente Impero Ottomano iniziò a dettare leggi e le scorribande delle truppe ottomane si abbatterono sugli shqipëtari.
Prolungate lotte intestine causarono la totale conquista del territorio da parte dell’Impero Ottomano dal 1432 il popolo finì schiacciato immiserito e dissanguato. Alle rivolte seguirono feroci repressioni, ma ciò non impedì uno stato di rivolta permanente della popolazione. Fu il potente impero Ottomano che dopo 35 anni di assedio e gloriosa resistenza conquistò l’Albania e nel 1478 entrò a far parte dell’Impero ottomano e vi rimase fino al primo decennio del 900.

Tra il 1908 e il 1910 l’Albania fu teatro di una serie di rivolte che miravano a contrastare le politiche di consolidamento dell’Impero Ottomano, contemporaneamente Serbia, Grecia e Bulgaria dichiararono guerra all’impero e iniziarono una politica di espansione e conquista. Con l’invasione della Serbia nel nord e della Grecia nel sud l’Albania si trovò ridotta alla sola regione di Valona, che il 28 novembre 1912 dichiarò l’indipendenza del paese.
Il 21 febbraio 1914 nacque il Principato d’Albania.
Gli anni a seguire furono caratterizzati dalla voglia di creare uno stato laico indipendente e democratico, che purtroppo in seguito ad un colpo di stato politico-militare guidato da Ahmed Zogu, trasformò la nazione in regno. Il regime monarchico venne rovesciato nel 1939 quando l’Albania fu occupata dall’esercito italiano. Al termine della seconda guerra mondiale, il paese passò sotto il controllo sovietico e divenne uno stato nazional comunista e stalinista. Dal 1945 al 1991 l’Albania è una repubblica popolare con a capo Enver Hoxha.
Il tentativo di Hoxha di unificare il popolo ancora frammentato in clan e tribù lo portò a scegliere un regime duro e nazionalista, abolisce i culti religiosi, espelle e condanna chiunque si dimostri filosovietico, confisca moschee, chiese, monasteri e sinagoghe, molti di questi furono trasformati in musei, uffici pubblici, officine meccaniche, magazzini, stalle e cinema, ai genitori fu proibito dare nomi religiosi ai figli, i villaggi con nomi di santi furono rinominati con nomi non religiosi.
Hoxha morì nel 1985,nel 1987e venne nominato presidente Ramiz Alia il quale si impegnò nelle pubbliche sedi a mantenere i principi del suo predecessore.
Rieletto avviò una timida apertura e nel 1990 introdusse il multipartitismo. Le elezioni del marzo 1992 assegnarono la vittoria al partito democratico e Sali Berisha fu eletto presidente, rimase in carica fino al 1997, quando proclamate le nuove elezioni viene eletto Rexhep Meidani che resta in carica fino al 2002.
Le elezioni del 24 giugno 2002 proclamarono presidente Alfred Moisiu che restò in carica fino al 2007 quando venne eletto presidente Bamir Topi in carica fino a maggio 2011 quando è stato eletto Lulzim Basha.
Tirana venne fondata nel 1614 e divenne capitale nel 1920.

Superficie: 28.748 Km²
Abitanti: 3.900.000
Densità: 108 ab/Km²
Forma di governo: Repubblica parlamentare
Capitale: Tirana (700.000ab., 1.000.000 aggl. urbano)
Altre città: Durazzo 200.000 ab., Elbasan 140.000 ab., Shkodër 100.000 ab., Vlorë 135.000 ab.
Gruppi etnici: Albanesi 98%, Greci 1,2%, Macedoni 0,2%, altri 0,6%
Monti principali: Korab 2751 m, Jezercë 2694 m
Fiumi principali: Drin 285 Km Seman-Devoll 281 Km, Vjosa 272 Km
Laghi principali: Lago di Scutari 150 Km² Lago di Ocrida 120 Km²
Isole principali: Ishull i Sazanit 6 Km²
Clima: Mediterraneo - continentale
Lingua: Albanese Tosco, Albanese Ghego
Religione: Islamica, Ortodossa, Cattolica
Moneta: Lek albanese

L’ Albania si trova nella parte sud occidentale della penisola balcanica e si affaccia sul Mar Adriatico e sul Mar Ionio.
Ha un territorio prevalentemente montuoso,intervallato da piccole regioni pianeggianti a vocazione agricola.
Nella parte alta del paese troviamo le Alpi albanesi, mentre al centro una bassa fascia costiera si estende dal confine settentrionale fino alla zona di Valona, all’estremo sud del paese la vetta più elevata è il monte Tomorit.
La cucina albanese è piuttosto semplice: alcuni piatti ricorda quella dell' Italia meridionale, in altri sente l'influenza della cultura greca e turca.
Generalmente a base di carne, verdure, ragù denso di carne o con verdure e legumi. Sono molto usate anche le minestre di riso, le patate cucinate in vari modi e le cipolle.
Tra le carni viene preferita quella di agnello che spesso viene cucinata con lo yogurt e quella di montone.
Qualche volta vengono consumati anche gli spaghetti in quantità limitata. La cena è sempre più leggera: tè, uova fritte, yogurt con cetrioli, olive formaggio e verdura.
I piatti risultano molto saporiti e ben cotti. I dolci sono molto particolari, ricordano quelli turchi, a base di miele e sciroppi vari.
Particolari sono i cubetti di frutta o zucca ricoperti di zucchero a velo profumato di vaniglia. Si beve pochissimo vino, che durante i pasti viene a volte sostituito con il rakì (grappa) spesso fatta in casa.

L’Albania si trova nella parte sud occidentale della penisola balcanica e si affaccia sul Mar Adriatico e sul Mar Ionio. Ha un territorio prevalentemente montuoso, intervallato da piccole regioni pianeggianti a vocazione agricola.
Nella parte alta del paese troviamo le Alpi albanesi, mentre al centro una bassa fascia costiera si estende dal confine settentrionale fino alla zona di Valona, all’estremo sud del paese la vetta più elevata è il monte Tomorit.
La cucina albanese è piuttosto semplice: alcuni piatti ricorda quella dell' Italia meridionale, in altri sente l'influenza della cultura greca e turca.
Generalmente a base di carne, verdure, ragù denso di carne o con verdure e legumi. Sono molto usate anche le minestre di riso, le patate cucinate in vari modi e le cipolle.
Tra le carni viene preferita quella di agnello che spesso viene cucinata con lo yogurt e quella di montone. Qualche volta vengono consumati anche gli spaghetti in quantità limitata. La cena è sempre più leggera: tè, uova fritte, yogurt con cetrioli, olive formaggio e verdura. I piatti risultano molto saporiti e ben cotti.
I dolci sono molto particolari,ricordano quelli turchi,a base di miele e sciroppi vari. Particolari sono i cubetti di frutta o zucca ricoperti di zucchero a velo profumato di vaniglia. Si beve pochissimo vino, che durante i pasti viene a volte sostituito con il rakì (grappa) spesso fatta in casa.

ILCODICE CONSUETUDINARIO “Il KANUN” di Lek Dukagjin

Molti sono gli elementi che si sono tramandati nei secoli. Si tratta di tradizioni laiche di leggi consuetudinarie che le tribù e i clan avevano codificato per mantenere l’unione tra le famiglie.
Queste sono legate ai momenti più importanti del ciclo della vita (nascita, matrimonio, morte) e regolano una serie di comportamenti la cui eredità è visibile ancora oggi. La legge Consuetudinaria è detta Kanun di Lek poiché prende il nome da colui che lo ha redatto Lek Dukagjin principe e capo clan vissuto nel secolo XV. Il suo fine era quello di regolare il sistema delle vendette di sangue molto frequenti sin dalle guerre illiriche.
Il Kanun inoltre codifica un sistema patriarcale in cui il maschio più anziano era a capo di una famiglia allargata il clan ,e la donna invece aveva una posizione servile rispetto all’uomo,le venivano riconosciuti più doveri che diritti.
I matrimoni venivano combinati per stabilire alleanze tra famiglie. La vendetta era lecita e si compiva sul maschio più adulto della famiglia rivale. Oggi il Kanun non è più in vigore ma tra le comunità montana dove non vi è stata una rinascita culturale si sente ancora l’influenza. Un’altra tradizione codificata dal Kanun è la “Besa” la parola data,concetto molto forte per il quale il mancato rispetto è punibile,la Besa regolava anche i periodi di tregua tra le famiglie rivali e l’ospitalità, anche un nemico va rispettato se ospite.
Nel 1912 data dell’Indipendenza dell’Albania il Kanun non fu più un codice ufficiale.


Foto

Breve storia d'Albania



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